ACCABADORA

sino a qualche decennio fa in sardegna si praticava l'eutanasia.
era compito de sa femmina accabadora procurare la morte a persone in agonia.
studi approfonditi e analisi della documentazione rinvenuta presso curie e diocesi sarde hanno accertato la reale esistenza di questa figura.

s'accabadora era una donna del paese che chiamata dai familiari del malato terminale, provvedeva ad ucciderlo, ponendo fine alle sue sofferenze. un atto pietoso nei confronti del moribondo ma anche un atto necessario alla sopravvivenza dei parenti, soprattutto per le classi sociali meno abbienti: negli stazzi della gallura e nei piccoli paesi lontani molti giorni di cavallo da un medico, serviva ad evitare lunghe e atroci sofferenze al malato.

sa femmina accabadora arrivava nella casa del moribondo sempre di notte e, dopo aver fatto uscire i familiari che l'avevano chiamata, entrava nella stanza della morte: la porta si apriva e il moribondo, dal suo letto d'agonia, vedeva entrare la figura vestita di nero con il viso coperto e capiva che la sua sofferenza stava per finire.

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