in questa parte di vita che ricorderò come una delle più brutte, la noia di un'immobilità imposta da una sottovalutata periartrite scapolo- omerale (che ancora si fa sentire) non mi ha lasciato alternativa, se non quella di riprendere i pennelli o impazzire.
rinchiuso in una stanza fresca, rivolta ad ovest sulla campagna; l'impianto stereo che passa all'infinito l'ultimo cd degli ISIS "wavering radiant" e la tela più grande che ad oggi abbia mai dipinto (80X120). ho fatto un gran respiro e mi son lasciato trasportare...
il risultato finale non è per nulla di mio gradimento, questo devo dirlo, avreste dovuto vedere l'idea che avevo in testa all'inizio per capirlo.
sono stato anche sul punto di buttare tutto, frustrato dal fatto che il braccio non riuscisse a far emergere le direttive che avevo in testa.
testardamente, per non precipitare nel baratro della depressione sono andato avanti, cercando di salvare il possibile.
di questa tela adesso riesco ad apprezzare solo i ricordi apatici di quelle giornate, sepolti all'ombra di quell'albero nero.
